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Giuseppe Paci
I libri del maestro e predicatore: Giuseppe Paci
Monica Bocchetta
Nacque a Sarnano da Antonio Paci e Pascuccia De Zochis il 24 novembre 1629
(Sarnano, Chiesa di S. Maria in Piazza, Archivio Parrocchiale, Battesimi).
Chierico professo, dal 1648 studiava filosofia presso il Lyceo ascolano ed il 20 maggio del 1649, nel capitolo provinciale di Pesaro,
discusse pubblica tesi di fronte agli esaminatori Giuseppe Civalli e Silvestro Manardi. Il 18 ottobre dello stesso anno prendeva gli ordini
minori a Ripatransone. Il 15 giugno 1650 era maestro dei novizi (magister studiorum) ad Urbino. Fu consacrato sacerdote a Montalto l'8
marzo 1653 e nel giugno seguente era maestro di grammatica (magister artium) a Pavia.
Nel triennio 1655-58 studiò presso il Collegio serafico S. Bonaventura di Roma e si laureò dottore in teologia il 25 giugno 1658 ad Assisi
con il generale Felice Gabrielli. Dopo appena un anno di pratica come baccelliere di convento presso lo Studium di Urbino (1658), iniziò
la sua carriera di direttore (regens) e docente presso gli Studia di Recanati (1659-1663), Fano (1663-1666), Urbino (1666-1672) e Ferrara
(1672-1674). Per meriti professionali ottenne il titolo onorifico di definitore perpetuo il 13 gennaio del 1674 (che gli garantiva
particolari privilegi e prerogative in seno all'Ordine) e dall'agosto 1674 al novembre 1675 svolse il prestigioso compito di predicatore
(concionator) annuale a Venezia. Fu quindi nominato guardiano del convento di Sarnano (1677-1679 e 1693) e di Fermo (1692).
Tascorse gli ultimi anni della sua vita a Sarnano dove morì il 19 luglio 1697. Data la sua preparazione fu spesso predicatore per la
Quaresima in diverse località della penisola, e collaborò con Giovanni Franchini, autore della Bibliosofia e memorie letterarie di
scrittori francescani conventuali ch'hanno scritto dopo l'anno 1585 (Modena, 1693) al quale fornì le informazioni per la biografia del
cardinale Costanzo Torri (Ancona, Curia provinciale OFMConv, Archivio Parisiciani).
La Biblioteca comunale di Sarnano conserva i volumi della sua raccolta personale: 20 manoscritti
(a cui vanno aggiunti diversi fogli sciolti) contenenti appunti e prediche e 54 edizioni (di cui 10 cinquecentine e 44 secentine)
d'argomento filosofico, teologico e pastorale. Tutti i volumi sono riconoscibili grazie alle preziose note manoscritte che appose su
ciascuno, indicando non solo il proprio nome, ma anche lo stato professionale del momento
(studente,
docente,
predicatore).
Sui manoscritti appose con cura il proprio nome sulla pagina del titolo e nelle sottoscrizioni,
aggiungendo il luogo e la data di composizione, mentre sui volumi a stampa le note si completano con l'indicazione
dei dati relativi all'acquisto, ovvero luogo, data
e costo.
Tali annotazioni permettono così di seguire le scelte operate e le fasi di accrescimento della raccolta personale, sottolineando la stretta
relazione con gli incarichi assunti, ma anche le opportunità e le difficoltà
affrontate per procurarsi i libri necessari all'insegnamento e alla predicazione.
Se infatti in una città con un fiorente mercato librario come Venezia mentre era concionator annualis (1674-1675) poté acquistare ben 17
edizioni, nel 1686 trovandosi a Sarnano e volendo acquistare l'opera dell'abate Filippo Maria Bonini, L'huomo euangelico
(Venezia, Paolo Baglioni, 1667, Antico Sei 214) ricorse
ad un confratello, come annotò sul frontespizio dell'edizione: “Questo libro degno di essere letto fu comprato di mio ordine nella inclita
città di Venetia dal p. baccelliere Pichi de Montenovo maestro de novitij à Frari e fu pagato lire cinque venetiane il mese di luglio
del 1686”.
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