Biblioteche 'disvelate'. Saggi di scavo storico-bibliografico nella comunale di Sarnano
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I libri di una famiglia, gli Innocenzi di Sarnano: Bernabeo, il teologo; Guidobaldo, il notaio; Giovanni Battista, il conventuale
Silvia Alessandrini Calisti

Nella Biblioteca civica di Sarnano è conservato un nucleo librario ben identificabile, composto da libri che appartennero ad alcuni membri di una tra le più importanti famiglie del luogo, gli Innocenzi: almeno sei volumi furono di proprietà di Bernabeo, canonico di prebenda teologale della Cattedrale di Ascoli Piceno, fratello del già ricordato Antonio e del notaio Guidobaldo. Nominato dal vescovo Girolamo Berneri, Bernabeo subentrò nel 1597 a Silvestro Brancondio di Offida, promosso vescovo di Montemarano l'anno precedente (Ascoli Piceno, Arch. Diocesano, Boll. Vescovile, v. 13). Fu molto stimato in diocesi, tanto che nel 1611 gli venne affidata dal vescovo Sigismondo Donati la carica di giudice nel processo informativo per la canonizzazione di S. Serafino da Montegranaro, con il compito di raccogliere le deposizioni dei testimoni. Verosimilmente i libri che gli appartennero giunsero a Sarnano dopo la sua morte. Due volumi, in particolare, grazie alle note di possesso rilevabili al loro interno, lasciano intuire un passaggio di mano tra Bernabeo, il fratello Guidobaldo e il nipote Giovanni Battista (Antico Cinque 98, Antico Cinque 180).

Guidobaldo Innocenzi fu notaio pubblico della Diocesi di Camerino nel distretto di Sarnano dal 1586 al 1632. Nell'Archivio di Stato di Macerata sono conservati 11 registri di rogiti, nei quali compare il suo signum tabellionis, corrispettivo dell'odierno timbro notarile, apposto in calce ad ogni atto e comprendente le sue iniziali in un disegno stilizzato. Si sposò nella Chiesa di S. Maria in Piazza il 20 aprile 1586 con Giuliana Claudi di Sarnano, con buona verosimiglianza appartenente ad un'altra importante famiglia sarnanese, quella dei Claudi, imparentata con il Card. Sarnano (Sarnano, Chiesa di S. Pietro, Archivio Parrocchiale, Libro dei matrimoni). Per quanto ad oggi sappiamo, ebbe un solo figlio, Giovanni Battista. Nei suoi libri, oltre al nome, Guidobaldo lasciò svariate annotazioni manoscritte, come indovinelli, appunti vari, ricette medicinali e persino per fabbricare l'inchiostro. Disegnò anche lo stemma di famiglia in due diverse versioni: l'una, realizzata a colori, rappresenta tre monti e un bambino in fasce ('innocente', chiaro riferimento al nome di famiglia) con la testa coronata da tre stelle; l'altra, a inchiostro scuro, raffigura tre monti, sovrastati da una croce coronata da tre stelle, con due spighe ai lati.
Nel manoscritto E 239 Giovanni Battista utilizzò lo stesso blasone rielaborandone gli elementi, eccetto la croce, e corredando l'immagine con la didascalia: "Tres spice due condunt insignia montes et stipant pueri sydera terna caput " ("tre monti, due spighe compongono le insegne e tre stelle contornano la testa del bambino").

Giovanni Battista fu battezzato il 1. febbraio 1609 nella Chiesa di S. Maria in Piazza (Sarnano, Chiesa di S. Maria in Piazza, Archivio Parrocchiale, Libro dei battesimi). Entrò nell'Ordine dei Francescani Conventuali, come lo zio Antonio, il quale gli cedette alcuni suoi libri, come si può desumere dalla compresenza dei loro nomi nell'Ad casus conscientiae, & animarum regimen institutio di Vincenzo da Montereale (Antico Sei 402). Nel 1631 si trovava nel convento di Macerata, come si evince dall'explicit di uno dei suoi manoscritti (E 239), e nel 1635 in quello di Urbino. Fu studente nel ginnasio di Ferrara dove, nel 1636, aveva la qualifica di baccelliere. In seguito, nel 1656, fu responsabile della Custodia Fermana e quindi fece ritorno al paese di origine. Nel convento di Sarnano ricoprì cariche diverse: cancelliere nel 1662 e vicario nel 1666 (Ancona, Curia provinciale OFMConv, Archivio Parisciani). Morì il 13 maggio 1681, all'età di 72 anni, e venne sepolto nella Chiesa di S. Francesco (Sarnano, Chiesa di S. Pietro, Archivio Parrocchiale, Registro dei Morti).