Biblioteche 'disvelate'. Saggi di scavo storico-bibliografico nella comunale di Sarnano
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La libreria dei Minori Conventuali di S. Francesco
Rosa Marisa Borraccini

Lo studio e l'esito espositivo si sono appuntati - per ora - in modo privilegiato sulla biblioteca del convento di S. Francesco, la più antica e ricca delle tre raccolte ecclesiastiche che sono confluite nella Comunale di Sarnano determinandone l'origine. In occasione della soppressione napoleonica essa fu visitata una prima volta il 16 giugno 1808 dai delegati demaniali che vi trovarono "Una scanzia di legno di noce con suoi sportelli aramati ove esistono moltissimi libri grammatici, filosofici, istorici, morali, predicabili, poetici, Santi P.P., sagri espositori, teologici, ascetici, legisti e miscellanei" conservati nella stanza della 'Libraria' di cui sigillarono la porta "per farsene in appresso un'esatta descrizione e stima". Ma il 16 maggio 1810, al momento della confisca, la libreria non poté "esser visitata per l'inventario, atteso che il sig. Antonio Mora, delegato del 1808, portò con sé la chiave e [la] ritiene tuttora" (Macerata, Archivio di Stato, Archivio storico Demaniale, Uffici finanziari del Regno d'Italia, 1808-1815), Dotazioni di Corporazioni religiose maschili, busta 96, fasc. 339bis, c. [5v] e [9r]).
La conseguente mancata compilazione degli inventari patrimoniali ci priva della immediata visione d'insieme dei libri che avevano nutrito per 600 anni la dottrina e la pietà della comunità francescana. Essi tuttavia non andarono dispersi ma rimasero chiusi nella sede conventuale e passarono in uso agli Oratoriani di S. Filippo allorché, ricostituito il Governo pontificio, il 25 luglio 1820 si insediarono nel convento di S. Francesco, assumendo anche l'onere di tutelare e trasmettere i testimoni di quella secolare eredità.

Le origini della libreria francescana di Sarnano risalgono al secolo XIII. Ne fanno fede due precise testimonianze:
  • il testamento di Rinaldo dei signori di Brunforte, redatto il 22 novembre 1281 "presso il convento dei frati Minori di Roccabruna", che lascia al figlio, frate Ugolino, cento lire per l'acquisto di libri per sé e per i confratelli;
  • il documento del 1304 con la dichiarazione dell'aggressione da parte di malviventi che "nottetempo assaltarono il convento posto nella località dei Brunforte, trafugarono libri, paramenti sacri e suppellettili ed incendiarono la chiesa, la casa e gli altri edifici".
L'incremento del presidio librario francescano proseguì poi senza sosta nella nuova sede urbana, come documentano i manoscritti copiati e sottoscritti dal frate Tomassino da Sant'Elpidio che li arricchì di significative annotazioni sulla produzione e circolazione libraria nella comunità religiosa.

Il periodo d'oro della libreria francescana, tuttavia, coincise con il cardinalato di Costanzo Torri (1586-1595), detto anche Boccadifuoco o Cardinal Sarnano in onore del suo paese d'origine. Uomo di solidi studi filosofici e teologici, coprì cariche di prestigio nelle Congregazioni romane all'ombra del confratello marchigiano Felice Peretti, divenuto papa Sisto V, che lo insignì della porpora cardinalizia e gli affidò l'incarico speciale della revisione testuale delle opere di Bonaventura, santo d'elezione di papa Peretti che nel 1588 lo annoverò “inter praecipuos et primarios” Dottori della Chiesa accanto a san Tommaso d'Aquino.

Il Cardinal Sarnano tenne anche sempre stretti rapporti con la famiglia, il paese e il convento nativo di cui fu munifico benefattore. Sopra tutto ne arricchì la biblioteca con i propri libri - tra i quali preziosi manoscritti delle opere di autori da lui studiati e dati alle stampe - e, ben consapevole della ricchezza spirituale e patrimoniale di essa, ottenne dal Papa la scomunica per quanti osassero anche solo prelevarli dalla libreria conventuale. A garanzia dell'integrità della raccolta, la disposizione fu più volte replicata nei secoli successivi (Antonio Innocenzi) ed era ancora in vigore quando nel 1822 gli Oratoriani ne chiesero ed ottennero la deroga (Sarnano, Biblioteca comunale, Archivio storico, Lettera originale di richiesta e rescritto del card. Galeffi, 13 febbraio 1822).

Seguendo l'esempio del card. Torri - e grazie al favore con cui erano visti i padri francescani dalla comunità sarnanese - numerosi personaggi, religiosi e laici, hanno nel tempo arricchito la raccolta con doni e lasciti. Lo studio si è soffermato su alcuni di coloro che hanno affidato la memoria di sé ai libri, che li hanno personalizzati con il proprio nome e il proprio messaggio ai lettori, di coloro cioè i cui nuclei librari si rappresentano come biblioteche riconoscibili - per così dire autonome sebbene strettamente correlate da un comune sentire - all'interno della biblioteca conventuale primigenia e, ora, della Biblioteca comunale: Ad essi appartengono le biblioteche 'disvelate' attraverso le quali si dipana il filo rosso dell'esposizione bibliografica e dei relativi pannelli illustrativi.


Bibliografia minima

Giuseppe Abate, Antichi manoscritti ed incunaboli dell'ex-biblioteca O.F.M. Conv. di S. Francesco ora biblioteca comunale di Sarnano (Marche), in "Miscellanea francescana", 47 (1947), p. 477-529

Giuseppe Avarucci, L'antica biblioteca francescana ora comunale di Sarnano, in "Collectanea Franciscana", 60 (1990), p. 201-254

Mauro Compagnucci, Le conseguenze urbanistiche delle soppressioni civili degli Ordini religiosi attuate nella provincia di Macerata nel corso del XIX secolo, con un contributo di Stefano D'Amico, Il convento dei Frati minori Osservanti di S. Croce a Macerata. Note su alcuni documenti ritrovati, Macerata, Quodlibet, 2002

Laura Venanzi, La biblioteca comunale di Sarnano, in Uomini e luoghi della cultura nelle Marche, a cura di Giovanni Danieli, Ancona, Il lavoro editoriale, 2004, p. 137-142